Riprendo la Storia
RIPRENDO LA STORIA
Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo
“RIPRENDO LA STORIA - Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo” costituisce la seconda fase del progetto generale “RIPRENDO LA STORIA” che nel corso del 2017 è stato inaugurato con l'iniziativa denominata "L'Italia alla Grande Guerra", ottenendo il Patrocinio e il sostegno da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale, che lo ha inserito nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra Mondiale. Il programma del 2017 ha visto la produzione e la replica sul territorio piemontese e nazionale (Torino, Cuneo, Milano, Verona, Trento, Udine) di uno spettacolo teatrale liberamente ispirato al "Giornale di guerra e di prigionia" di Carlo Emilio Gadda, abbinate alla realizzazione di un volume di saggi storici sulla posizione e il confronto fra gli intellettuali italiani in merito alla Grande Guerra. Lo spettacolo "Gaddus alla Guerra Grande” fa della Grande Guerra pure il tramite per riflettere sui meccanismi di ogni guerra del presente. Il volume "Scrittori e trincee – La Grande Guerra degli intellettuali italiani", per parte sua, analizza e sintetizza, a partire dalla posizione e dalla testimonianza di Gadda, il dibattito sulla prima Guerra Mondiale che investì il terreno artistico e letterario in Italia.
Il progetto persegue il suo intento tramite la crescita costante di azioni sinergiche in ambito scientifico, artistico e turistico, pure incrociando e ibridandosi in modo proficuo con altre progettualità nascenti o già consolidate sul territorio.
Un percorso di azioni storico-teatrali dal carattere “popolare alto”, che si intrecciano ad arte con iniziative di valorizzazione delle ricchezze che sotto ogni aspetto offre il territorio regionale.
Tramite i linguaggi immediati delle arti sceniche, si creano narrazioni storiche accessibili a tutti, stimolo per una possibilità di pensiero e sogno profondamente ancorata al presente. Il tandem geo-pratico fra Torino e la Langa vuole generare un flusso biunivoco di pubblico e lo scambio di un’offerta integrata, fra zone dal patrimonio culturale, territoriale, paesaggistico ed eno-gastronomico degno di evidenza e valorizzazione. Intento ultimo, creare una rete di operatori locali eterogenea, ma legata dall’itinerare di una spettacolarità atipica, simbiotica e integrabile alla proposta turistica. Basi dell’azione, il Polo del ‘900 di Torino, il teatro comunale dei Battuti di Rodello, le tappe della Strada Romantica delle Langhe e del Roero, i castelli del territorio, le scuole e i comuni della zona con le loro piazze e i loro centri di aggregazione. Foriera di ulteriori sviluppi è poi l’apertura verso iniziative oltralpe.
I temi fulcro del progetto sono veicolati tramite più azioni:
- Scrittura e pubblicazione di quattro nuove LEZIONI RECITATE ascrivibili ad ambiti diversi delle scienze umane: “Enea migrante” (letteratura), “Meridione, lavoro, migrazione, guerre ed esilio: Salvemini e i conflitti del ‘900” (storia), “Conflict Archaeology: quel che resta della Grande Guerra” (archeologia), “Armare il confine” (antropologia); reclutamento di 2 nuovi attori tramite bando, loro formazione storico-teatrale e prove di realizzazione pubbliche presso il Polo del ‘900, debutto in quattro castelli e circuitazione nelle scuole superiori e (per la cittadinanza) in luoghi non convenzionali (ristoranti, circoli, sale comunali) delle Langhe.
Pubblicazione dei testi elaborati per le Lezioni recitate presso un editore nazionale, quale strumento di corredo didattico per i fruitori variamente intesi.
- IM / E – MIGRAZIONI: avendo come base il teatro di Rodello, si indagano le migrazioni verso la Francia dalle campagne piemontesi, tramite una raccolta di testimonianze in Langa confrontate con quelle recuperate in Francia (Grenoble e Saint Tropez); raccolta che, incrociata a brani tratti da opere quali “La luna e i falò” di Pavese e “Furore” di Steinbeck, genera uno spettacolo bilingue per un doppio debutto franco-italiano.
- GADDUS IN LANGA - Debutto al Polo del '900 e nel teatro di Rodello (CN), con successiva distribuzione, nelle Langhe e nel resto del Piemonte, di “GADDUS ALLA GUERRA GRANDE - monologo per un attore e un mimo”
- I LIBRI SULLA STRADA, lavoro pubblico su strada intorno al libro “L’anello forte” di Nuto Revelli, per restituire la storia delle donne (spesso giovani meridionali che si erano sposate "a distanza" con giovani piemontesi) che rimasero sole durante la guerra (nelle piazze di più Comuni delle Langhe e nei cortili degli agriturismi). (azione subordinata a reperimento fondi - ricerca in corso)
Tramite i linguaggi immediati delle arti sceniche, si creano narrazioni storiche accessibili a tutti, stimolo per una possibilità di pensiero e sogno profondamente ancorata al presente. Il tandem geo-pratico fra Torino e la Langa genera un flusso biunivoco di pubblico e lo scambio di un’offerta integrata, fra zone dal patrimonio culturale, territoriale, paesaggistico ed eno-gastronomico degno di evidenza e valorizzazione. Intento ultimo, creare una rete di operatori locali eterogenea, ma legata dall’itinerare di una spettacolarità atipica, simbiotica e integrabile alla proposta turistica.
Attraverso le azioni operative sopra elencate, si vuole generare un amalgama di vere e proprie pillole di residenzialità storico-artistica presso strutture eterogenee del territorio. Ribaltando il concetto tradizionale di “produzione” in campo teatrale (è aperta al pubblico ogni fase della creazione, dalla formazione dell’attore all’allestimento, alla drammaturgia) e rendendola essa stessa spettacolo si mostra ancor prima del rappresentato, il rappresentante; la cultura storica e teatrale mostra così il suo aspetto che più è contemporaneo al pubblico: il mestiere di persone con cui quel pubblico condivide un’epoca.
L’impronta pedagogica implementa un turismo culturale che per un verso attinge al bacino di pubblico scolastico e non solo, fidelizzato in regione tramite le Lezioni recitate (da anni progetto pilota di applicazione del teatro alla Storia e alle scienze umane); e che per l’altro ha fisiologica vocazione alla ricerca di nuovi pubblici. La quantificazione è positivamente imprevedibile in eccesso.