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Il progetto “Riprendo la storia” nasce nel 2017, con l'edizione "L'Italia alla Grande Guerra" per iniziativa di Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti, grazie a una fitta rete di collaborazioni e sostegni.

L'edizione 2018-19, "Conflitto, lavoro e migrazione dalle Langhe al mondo", è progettata e realizzata da Associazione Turismo in Langa, Istituto di studi storici Gaetano SalveminiAssociazione culturale Compagnia Marco Gobetti, Compagnia La robe à l'envers, Comune di Rodello, Associazione Strada Romantica delle Langhe e del Roero; con il Patrocinio di LUHCIE – Laboratoire Universitaire Histoire Cultures Italie Europee nel novero  delle iniziative dell’Anno europeo del patrimonio culturale, a cura di Mibac.

Il progetto è realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica #CSP_Innovazionecivica.

E con il sostegno della Fondazione CRT, di Creédit agricole, del Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana, di Mairie de Ramatuelle e Conséil général du Var; e con la collaborazione di Conservatoire du patrimoine de La Garde Freinet e Teatro Provvidenza.

Riprendo la Storia

RIPRENDO LA STORIA
L'Italia alla Grande Guerra


GADDUS ALLA GUERRA GRANDE

Monologo per un attore e un mimo

drammaturgia di Leonardo Casalino e Marco Gobetti
liberamente ispirata a "Giornale di guerra e di prigionia"
di Carlo Emilio Gadda
recitazione e co-direzione: Marco Gobetti, Jacopo Tealdi (sostituito da Enrico Mazza nelle repliche dal 27 settembre al 10 ottobre 2017)
disegno luci, allestimento e co-direzione: Simona Gallo
direzione: Beppe Turletti
organizzazione e comunicazione: Daniela Masala, Elena Sgubbi

nell’ambito del progetto “Riprendo la storia – L’Italia alla Grande Guerra

Gadda in trincea durante la Grande Guerra (Archivio Liberati)Gadda in trincea durante la Grande Guerra (Archivio Liberati)

 

La storia

Carlo Emilio Gadda fu sottotenente degli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale: “Giornale di guerra e di prigionia”, il diario che egli tenne fra il 24 agosto 1915 e il 31 dicembre 1919, racconta la sua vita di soldato, prima al fronte e poi prigioniero degli Austriaci.  È un documento straordinario, nel quale Gadda scrive del suo affrontare il combattimento, la morte, la fame, il dolore, l’amore, la vita insieme alle tante altre “coserelle interessanti” che lo circondano, dimostrando coraggio, lucidità, sensibilità e intelligenza stupefacenti. Con una lingua in cui già traspare la potenza evocativa delle sue opere future, Gadda restituisce, un attimo dopo l’altro, insieme alla propria, la storia dell’Italia di quegli anni.
Lo spettacolo Gaddus alla Guerra Grande evoca un’immagine della partecipazione Italiana alla Prima Guerra Mondiale tesa a procurare una conoscenza attiva, cui si giunga tramite la curiosità e lo stupore; uno spettacolo “popolare alto” – dedicato in particolare agli studenti delle scuole secondarie superiori, ma concepito per ogni genere di pubblico – che cala il racconto di Gadda in una vicenda vissuta da un giovane studente alle prese con la prima prova scritta dell’esame di maturità. È proprio dall’incontro fra i due protagonisti, il giovane immaginario studente di fine ‘900 e il giovane vero soldato di inizio ‘900, che la Grande Guerra diventa anche il tramite per riflettere sui meccanismi di ogni guerra del presente.

Allestimento

In scena un attore di prosa e un mimo: il primo racconta e interpreta; il secondo ne sublima l’azione – per osmosi, consequenzialità e contrappunto – attraverso l’uso del corpo e la produzione di suoni dal vivo. Il disegno lumino-tecnico – in sintonia con l’essenzialità che informa l’intera messa in scena – sfrutta povertà calcolate per determinare un costante impulso evocativo.
Lo spettacolo, per la sua duttilità di allestimento, può essere realizzato in qualunque spazio oscurabile (scena minima m 6×6): dalla sala al piccolo e grande teatro, alla piazza. La sua peculiarità deve essere semplicemente quella di poter consentire una partecipazione significativa del pubblico, che possa così riconoscersi quale co-protagonista dell’accadimento.

Direzione

Tutti i realizzatori dello spettacolo ne sono co-direttori. È una direzione intransitiva: è dirigersi, non dirigere. Non consiste nel dare agli altri e a sé stessi regole per potere agire, quanto nell’agire con i modi che spazi, tempi, luoghi e relazioni suggeriscono; consiste nel dirigersi verso uno o più punti, visibili o invisibili, reali o immaginari; nel cercare percorsi utili a interpretazione, comunicazione e partecipazione; nel vestirsi di un rigore non dettato né imposto né previsto, ma frutto di scoperta progressiva e dunque necessario e connaturato all’autore della scoperta. Tutti i co-direttori dunque, hanno anche competenze specifiche nell’allestimento: un direttore esterno convoglia i pensieri e le azioni autonome proponendo soluzioni armoniche.

Il progetto

Il debutto (a Torino) e le prime repliche (Milano, Cuneo, Verona, Trento, Udine) dello spettacolo “Gaddus alla Guerra Grande” avvengono nell’ambito del progetto “Riprendo la Storia: L’Italia alla Grande Guerra”, che prevede anche la pubblicazione del volume “Scrittori e trincee – La Grande Guerra degli intellettuali italiani” (edizioni SEB27) con – in appendice – il copione dello spettacolo.
Qui le repliche e delle iniziative relative al progetto “Riprendo la storia: l’Italia alla Grande Guerra”:
calendario


Crediti

Istituto di studi storici Gaetano Salvemini e Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti
Nell’ambito del progetto “Riprendo la Storia: l’Italia alla Grande Guerra

Nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale

con il patrocinio e il sostegno di:
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale

e con il sostegno di
Fondazione CRT

e con il patrocinio di:
Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte
Città di Torino
Polo del ’900
Comune di Milano
Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento

main partner:
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus

partner:
Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”
Fondazione Piemonte dal Vivo
Insmli, Istituto nazionale “Ferruccio Parri”
Casa della Memoria di Milano
Isola Kult Festival, Milano
Comune di Cuneo
Biblioteca Civica di Cuneo
“Scrittorincittà”, Cuneo
Coordinamento teatrale Trentino
Educandato Statale “Agli Angeli”, Verona
Società Letteraria di Verona
Teatro Nuovo Giovanni da Udine

e con la collaborazione di:
Anffas Onlus Torino
Archivio Liberati
Edizioni Seb27
 
Realizzatori dello spettacolo

LEONARDO CASALINO – Collabora con l’Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti dal 2011, quando è fra gli ideatori e realizzatori del progetto “Lezioni recitate”. Storico, Professeur des universités en études italiennes à l’Université Grenoble Alpes. Si è laureato e ha conseguito un Dottorato in Storia Contemporanea all‟Università di Torino. Ha pubblicato “Influire in un mondo ostile. Biografia politica di Franco Venturi”, Aosta, Stylos, 2006; con A. Giacone, “Manuale di storia politica dell‟Italia repubblicana (dal 1946 ad oggi)”, Parigi, Chemin de tr@verse, 2011; con B. Aiosa-Poirier, “Les années quatrevingt et le cas italien”, Grenoble, Ellug, 2012; “Lezioni recitabili. Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Emilio Lussu, Giaime e Luigi Pintor, Camilla Ravera, Umberto Terracini: ritratti da dirsi”, a cura di G. Cavaglià e M. Gobetti, Torino, SEB 27, 2012; “Scomporre la realtà – Lo sguardo inquieto di Leonardo Sciascia sull‟Italia degli anni Settanta e Ottanta”, edizioni Tracce, Pescara, 2013; con Marco Gobetti “Raccontare la Repubblica – Storia italiana dal 1945 a oggi: sette testi da interpretare a voce”, Torino, SEB 27, 2014; con Ugo Perolino, “L’autonomia responsabile”, edizioni Tracce, Pescara, 2014; con Ugo Perolino e Altri, “Il caso Moro Memorie e narrazioni”, Pescara, Transeuropa Edizioni, 2016. Con Marco Gobetti è autore del testo teatrale “Carlo, Ettore, Maria e la Repubblica – Storia d’Italia dal 1945 a oggi”.

SIMONA GALLO – Tra i fondatori dell’Assoziazione culturale Compagnia Marco Gobetti, cura l’allestimento, il disegno luci, la fonica e la co-direzione di tutti gli spettacoli prodotti. Promotrice di una ricerca creativa in ogni ambito dello spettacolo dal vivo, lavora da sempre con svariati artisti e compagnie (fra tutti, Niccolò Fabi, Controluce Teatro D’Ombre, Duda Paiva, Gyula Molnar, Milena Vukotic, Alma Teatro, Onda Teatro, Gennaro Cannavacciuolo): dal teatro multimediale a quello di prosa, dal teatro per ragazzi a quello di figura; sino alla danza e ai concerti di musica pop, jazz e contemporanea. Si dedica al videomapping per moltiplicare le possibilità di manipolazione della luce: dal 2012 sviluppa progetti di videomapping per il teatro e realizza installazioni in situ. Ha inventato il Lumen in frame®, un progetto visivo versatile, che modella e viene modellato da ciò che incontra in scena, in un’osmosi di linguaggi, forme e contenuti.

MARCO GOBETTI – Drammaturgo, attore e regista attivo dagli anni ‘90, coniuga da sempre l’attività di prosa nei teatri a quella su strada. A partire dal 2000 inventa il Teatro Stabile di Strada®, con cui tenta di contaminare il sistema teatrale, e fonda la Compagnia Marco Gobetti. Fra i suoi testi e spettacoli: “Voglio un pappagallo – Matthew Smith: il p(r)ezzo della vita di un uomo”, “In-Ec-Cesso – Una bomba per cintura”, “La memoria non è mai cimitero – I meccanismi della Shoah nella storia dell’uomo”, “Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente”, “L’anciové sota sal”, “1863-1992 | Di Giovanni in oltre – Storia d’Italia e di persone da Giovanni Corrao a Giovanni Falcone”, “La tragedia della libertà”, “Un carnevale per Sole e Baleno”. Oltre che in teatro con Leo Muscato (“Terra dei miracoli”, “Io e Matteo”, “Romeo & Giulietta – Nati sotto contraria stella”, “Come vi piace” e “Il nome della Rosa”), ha lavorato, fra tutti, nel cinema con Giuliano Montaldo (I demoni di San Pietroburgo) e in radio con Sergio Ferrentino e Alberto Gozzi.

JACOPO TEALDI – Attore, mimo, danzatore e ricercatore, dal 2011 presenta al pubblico i suoi studi sul movimento del corpo e delle mani. Diplomato presso l’Atelier Teatro Fisico, tra il 2012 e il 2015 lavora per il centro internazionale Arti Mimiche e Gestuali di Moncalieri, con la compagnia Mimoz e la compagnia Quid, tra le cui produzioni “Mime Cabaret”; “Mime Parade”; e “Ipno – Variazioni Goldberg” mimo e danzatore, in collaborazione con Ensemble di musica barocca Musici di Santa Pelagia; coreografo e attore in scena nello spettacolo di teatro scienza, “I Progenitori” (2013). La sua ricerca personale lo ha visto dare vita al progetto “U.mani.tà” mettendo in scena “Si a.mano” (2013); “Il sogno di Victor” (2014); “Le bistrot” (2015); e “U.mani.tà” (2016). Nel 2016 fonda la compagnia Capitan Unicorno con il collega Renato Ligas e si occupa di spettacolo, regia, art coaching, produzione e distribuzione dei propri spettacoli. Collabora per la prima volta con l’Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti partecipando allo spettacolo “Gaddus alla Guerra Grande”

BEPPE TURLETTI – Collabora con l’Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti dal 2014, partecipando agli spettacoli “Tempesta 1944-45 – Nino racconta la Resistenza di Mario Costa” e “Carlo, Ettore, Maria e la Repubblica – Storia d’Italia dal 1945 a oggi” come drammaturgo, compositore, cantante e musicista.
Inizia molto presto lo studio della fisarmonica e fin dai primi anni ’70 si dedica all’ attività concertistica con diverse formazioni musicali. Dal 1975, dopo aver frequentato la Scuola del Teatro Stabile di Torino, sperimenta forme di fusione tra musica e teatro: scrive ed esegue le musiche di numerosi spettacoli realizzati con svariate compagnie teatrali italiane, cimentandosi spesso nel ruolo dell’attore e del drammaturgo.

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